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mercoledì 14 settembre 2011

commercialmente parlando

oramai l'acquisto di una imbarcazione, oppure degli accessori sono diventati una cosa "normale" da quando i proggetisti/costruttori hanno il loro sito sul web; grazie a questo, possono avere un'ottima visibilità a livello nazionale ed internazionale. la maggior parte di essi sul proprio sito mette a disposizione dell'utente finale tutte le informazioni necessarie per un "preventivo" non mancano addirittura i costi per le spese di spedizione. alcuni permettono di pagare grazie a PayPall.
e' diventato tutto più semplice e veloce rispetto ad alcuni hanni fà dove ci si doveva informare, trasferire il denaro in anticipo, calcolare il cambio (es. sterlina/lire) ed in alcuni casi (questo non e' variato purtroppo) pagare le tasse di dogana per i prodotti provenienti dai paesi extra CEE.
ora, mi capita sempre più spesso di leggere nelle liste dei partecipanti alle regate che oltre al nome, cognome, numero velico, frequenza radio siano indicati anche il tipo di barca (costruttore/progettista), il tipo di winch, e la marca delle vele (velaio).
mi chiedo, se questo movimento che ad esempio in Italia richiama un bel po di gente (diciamo 300 unità) venisse un domani messo al microscopio da polizia postale, agenzia delle entrate, o altro ente preposto ad eventuali controlli, quale sarebbe il risultato?
e' una semplice domanda.

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