lo spunto di questo post "estivo" è la conseguenza dei vostri commenti su "il cielo è sempre più blu". partiamo da un dato di fatto, gli italiano sono esterofili; và da se che questa nostra caratteristica si ripercuota anche nel mondo delle barchette radiocomandate. adesso la domanda è perchè? quale potrebbe essere la soluzione allo strapotere straniero?
l'impegno e la professionalità che gli stranieri mettono nei progetti è l'essenza del discorso.
RispondiEliminaIn Italia abbiamo fortissimi timonieri ma pochissimi si sono dedicati a progetti propri, l'unico è Nardo che riesce ad essere autonomo, barca e vele, ma gli manca tutto il resto, partecipazione ad eventi stranieri ed un gruppo che si dedichi alle regate internazionali come per esempio il gruppo Croato.
La Spagna è come l'Italia, fortissimi ma individualmente, il V7 in questo momento è a livello del Pikanto e del Britpop ma non ha una squadra che la stia sperimentando con metodo.
La stessa Ravenna ha una barca veloce, ma anche li si cambia e ricambia senza ottenere un gruppo stabile.
l'Inghilterra ha un gruppo di fuori classe che è riuscita ad avere un mezzo e lo ha sfruttato al meglio, nei prossimi campionati penso che anche Martin e Walsh rientreranno nel tim di Gibson.
in Italia non abbiamo barche che possano competere con quelle starniere solo per un problema organizzativo.
Dante
infatti la soluzione potrebbe essere l'organizzazione, la sinergia, lo scopo unico.
RispondiEliminai Croati ci sono riusciti, ed il "triplete" di BritPop e' l'ulteriore dimostrazione che quando si vuole portare avanti una idea e ci si crede, i risultati arrivano.
prendiamo Smith e il suo Obsession, disegni su disegni dei minimi particolari, bilanciamenti della struttura, barca perfetta in tutto, ma senza una squadra organizzata per vincere, perciò solo un fuori classe come Pier riesce a sfuttarne le potenzialità.
RispondiEliminaPikanto Croato rimane la barca più testata del momento con qualità e prezzo concorenziali.
<britpop se la compri, dovresti andare in Inghilterra, partecipare ad una regata e riuscire ad avvicinarti alle loro velocità, quello che ho provato a fare con il V7 andando in Spagna l'anno scorso.
ciao dante
Giusto...molto giusto..............ma ci riusciremo............basta volerlo......adesso sarebbe il momento..........
RispondiEliminaITA39
io preferisco il made in italy, principalmente quello che costruisco io...
RispondiEliminahihihihiih
non sapete quante soddisfazioni vedere regatare barchette progettate e costruite dalle proprie mani, partire da un idea e plasmare la materia per renderla reale... comunque a parte gli scherzi non ho mai comprato una barchetta...
Io sono partito dal basso costruendo le mie barchette, non sapete quanti errori che ho commesso, ma il bello è proprio questo, le soddisfazioni piano piano stanno venendo, e lo si vede anche nella classifica zonale da ultimo sono passato nei primi dieci o meglio sono decimo...
Lo so non è una grande cosa ma io mi accontento e pian piano spero di migliorare ancora...
Il mio motto... chi si accontenta gode...
Comunque io credo molto nelle potenzialità di noi italiani, prima o poi un bel gruppo di sviluppo, di un progetto tutto italiano si formerà e li saranno ca..i amari per gli stranieri!!!!
scusate la domanda, ma per prezzo concorrenziale, cosa si intende? perchè se devo giudicare la costruzione Croata, rimango leggermente perplesso.
RispondiEliminaala fine di materia prima una barca quanto costa???
Ugo siamo moooolto esterofili, per il resto questo non e' lo spazio dedicato all'argomento. magari piu' in la'
appunto, da quello che dice ToNi e' piu gratificante vedere tante barche disegnate e navigare tutte insieme oppure vendere 5,10...15 barche e fare "tanti" €?
RispondiEliminadiciamo che siamo andati leggermente OT... e direi anche che altri commenti non saranno pubblicati, non per scorrettezza, ma perchè il discorso iniziale e' stato trascurato.
RispondiEliminanon me ne vogliate.
grazie comunque a tutti per il supporto.